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05/03/2020

ALTRO DL DEL GOVERNO.

Ora siamo in piena "modalità corona virus".

In Europa ultimi in tutto. Ma primi nel numero di contagi

C’è poco da essere increduli, o fare gli ottimisti. Siamo in piena modalità corona virus. Costretti a proteggerci nell’isolamento di una quarantena che non si vedeva dal tempo di guerra, e che spaventa il mondo e ci allontana.

L’Italia primo paese nel continente europeo per numero di contagi, vive una situazione seria.

Mai vista prima.

L’ultimo bollettino riporta 3089 casi risultati positivi al test, quasi 600 in più rispetto a ieri, mentre sono saliti a 107 i decessi, contro 276 persone guarite.

Numeri dall’impatto devastante che rischiano di aggravarsi e che prefigurano, nella migliore delle ipotesi, una crisi pesante.

Mortalità al 3,47%. Si allarga la geografia delle misure

Per tamponare l’emergenza, in questa difficile fase, si allarga quindi la geografia delle misure, con regole e divieti estesi oltre le zone rosse del nord, a tutti i cittadini.

Una decisione drammatica che comprende la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado,  la sospensione di eventi, compresi quelli sportivi, di raduni di qualsiasi genere, pubblici e privati,  e una serie di raccomandazioni, presa dal governo italiano per fronteggiare la diffusione dell’insidioso virus, a volte letale, che riduce i rapporti umani all’essenziale e rischia di fermare l’intera nazione.

Intanto due sono le cose chiare dell’epidemia in atto. La prima è che per l’OMS, vista la percentuale di mortalità (3,4% i casi ad esito letale) non si tratta di influenza, ma ci troviamo di fronte ad un virus unico che uccide più dell’influenza. Che riesce a passare inosservato e si diffonde silenziosamente. Temibile e sconosciuto.

Poi altrettanto evidenti sono gli effetti che, non c’è dubbio, almeno per quel che direttamente ci riguarda, sono di vasta portata.

A cominciare dalla diffusa ostilità mostrata da più parti, nei confronti di ciò che è italiano, o viene dall’Italia.

Neanche fossimo l’epicentro del male.

Nessun pronostico. Su Covid 19 ci sono ancora troppe domande.

Ma il corona virus è una minaccia che investe ormai l’intera Europa, e impensierisce seriamente molte città occidentali altrettanto suscettibili di infezioni.
Anche perché a giudicare dai numeri sfoggiati negli ultimi sette giorni, la situazione è in rapida evoluzione e almeno in questa fase dell’epidemia, nessuno è in grado di fare previsioni.

Su COVID 19 ci sono ancora troppe domande.

Neppure ci sono ancora terapie specifiche o vaccini disponibili, sebbene ce ne siano diversi in sperimentazione.

E’ pur vero che seppure il perfido virus abbia carattere pandemico, i tedeschi sono i primi ad affermarlo, un protocollo ufficiale per dichiarare l’esistenza di una pandemia in effetti non c’è, e manca pure una definizione concreta di ciò che una pandemia comporta.

Per cui non ci si può lamentare più di tanto se poi si prosegue nel disorientamento. Ciascuno per proprio conto come meglio può e secondo diversi criteri, nella speranza di ritornare alla normalità il prima possibile.

Un colpo importante all'economia

Comunque dopo aver varcato i confini della Cina, e aver raggiunto tutti i continenti, tranne l’Antartide, il virus adesso è praticamente diffuso ovunque. E con infezioni presenti in oltre 50 paesi tra i più popolati di tutto il mondo, più di 95 mila contagiati, e 3285 decessi contro 53.219 guariti, in costante aggiornamento, è un’irruzione, quella del  corona virus, che sta comprensibilmente causando alti livelli di preoccupazione un po’ da ogni parte, non soltanto qui da noi. Il fatto è che questo evento sta condizionando in modo decisivo la vita delle persone, e in definitiva condiziona quindi i mercati. In crisi, data la mancanza di clienti, per eccesso di offerta. L’epidemia sta dando insomma un colpo importante all’economia mondiale. Ma alla nostra, molto depressa già da prima, anche di più

Aumento di contagi la prima cosa che deve essere scongiurata

Difatti fra ospedali in tilt, organici sguarniti, nuove zone rosse e prove di normalità con la mascherina, la stampa estera, ci vede ormai come il lazzaretto d’Europa.

Un posto da evitare, un paese maledetto.

Eppure per proteggerci dall’epidemia non si poteva fare altro che agire sul contenimento, con misure aggressive. In caso si poteva agire prima e magari avere anche un piano.
Ora comunque almeno sappiamo con certezza l’epidemia è seria e provoca una malattia che va curata e in fretta.

L’evidenza riscontrata dai sanitari ha mostrato che per molti casi di contagio è necessaria la terapia intensiva.

E un aumento di infetti da corona virus è il maggior pericolo che si corre.

Problema che perciò più di tutti deve essere scongiurato, dato che per quanto efficiente, la nostra struttura sanitaria non sarebbe pronta ad accogliere tanti potenziali malati.

In pratica uno scenario quello italiano, completamente surreale e tuttavia in anticipo rispetto a situazioni di tipo analogo che purtroppo, ma prevedibilmente, si stanno manifestando anche in altre zone in Europa come Francia, Germania Inghilterra oltre che nel mondo.

E l'OMS riconosce: le banconote sono un veicolo di contagio.

In realtà, il virus da come è stato, ed è raccontato, più di un essere vivente sembra un essere vivente umano con super poteri. Capace di sfuggire ai tracciamenti della scienza e determinare, eliminando i più deboli, una selezione di specie.

A parte che se un virus resiste alla cattiveria umana, come minimo è capace di tutto. Ma COVID 19 da come si stanno mettendo le cose, sembra un frame work col quale ci piace o no, dovremo imparare a convivere.

Insomma, per superarlo dovremo accontentarci e restare in modalità “coronavirus” non per qualche giorno, ancora per diverso tempo. Abituarci cioè a questo isolamento e magari anche all’uso della sola moneta elettronica.

Del resto il virus fa il suo mestiere e non si ferma.

Viaggia e si trasmette anche attraverso le banconote; come riconosciuto dall’OMS, “possibile veicolo di contagio”.

Nel frattempo il virus si muove ad alta velocità. A Hong Kong, primo caso di trasmissione da essere umano a cane

Per ora siamo arrivati nella fase in cui si chiude per virus, ma è appena di ieri la notizia data dal “Fatto quotidiano”, del cucciolo di cane di Hong Kong, probabilmente contagiato dalla proprietaria infetta e ricoverata, risultato positivo al test del coronavirus.
Sarebbe il primo caso di trasmissione da uomo a cane, per cui a parte l’isolamento immediato dell’animale, le autorità locali hanno disposto anche la quarantena per gli animali domestici se di proprietà di persone positive al COVID-19.

Una notizia questa del passaggio del virus da uomo ad animale inquietante, che dimostra con quale velocità si muove il nuovo nemico e quanto bisogno c’è ormai di un antidoto.
La vita deve continuare.

Neanche COVID 19 al momento riesce a cancellare debiti e scadenze

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