Home » webzine » sanità » Coronavirus » COVID-19 – Su un evento virale il lancio di una crypto valuta: il corona coin (NCOV)
CORONAVIRUS: i numeri.

Alle 14:53:03 sono queste le cifre aggiornate dell'epidemia che ha causato la più grave crisi sanitaria degli ultimi anni.
Dopo l'annuncio del governo Cinese della quarantena per le banconote, scatta la reazione della comunità crypto che sui social rilancia sull’utilizzo privo di rischi di Bitcoin; mentre da Reddit parte il lancio del CORONA COIN.
Una nuova cripto valuta che in pratica beneficia ogni volta che qualcuno muore a causa dell'agente patogeno
Calo di contagi per la malattia rinominata ufficialmente “COVID-19” dall’agenzia della Salute ONU, che da settimane tiene il sistema sanitario internazionale sotto scacco.
All’inizio di un altro giorno, a parte un cauto ottimismo dovuto al crollo dei casi di contagio registrato in Cina, e l’apparente precisione sul numero di infezioni e di morenti, in continua evoluzione, l’unica certezza che abbiamo del virus “killer”, apparso la prima volta a Wuhan, è la grande rapidità di diffusione.
Dell’agente patogeno che terrorizza il mondo, ci sono infatti numerosi aspetti base ancora da comprendere. Molto sul virus è sconosciuto e manca un quadro clinico completo della malattia, anche se – notizia delle ultime ore – è pronta la prima mappatura atomica 3d della struttura molecolare, indispensabile per accelerare la creazione di farmaci e vaccini.
La situazione
Nessuno ha un’idea di quanto e per quanto il COVID -19 si diffonderà, né quante vittime lascerà nel frattempo dietro di se. Neppure si sa quanto tempo ci vorrà per avere un vaccino e niente si può presupporre riguardo la cura. In verità, neanche si conosce la vera origine del virus e pure gli effetti sul corpo umano sono ancora incerti. Il dubbio che desta legittima preoccupazione è soprattutto sulla portata dell’infezione che ha raggiunto ormai dozzine di nazioni anche al di fuori della Cina continentale insinuandosi con nuovi casi di contagio persino in paesi con un sistema sanitario robusto. Difficile al momento prevederne il percorso di diffusione, soprattutto se, come si teme, il virus in questione non dovesse seguire l’andamento stagionale.

COVID-19 una sorta di Malattia X
Per molti esperti infatti, alla luce dei numeri e della trasmissione prolungata fra persone, verosimilmente siamo a un passo da una pandemia, ma c’è anche chi, rispetto al tasso di mortalità e il numero marginale di casi conclamati in occidente, ritiene eccessivo l’allarme mediatico.
Ma resta comunque il fatto che la patologia infettiva dal carattere pandemico continua a far paura.
Per qualche verso COVID-19 sembra infatti corrispondere perfettamente alla misteriosa Malattia X inserita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblica nella List of Blueprint Priority Diseases del 2018.
La lista di malattie che elenca quelle su cui indirizzare la ricerca per evitare emergenze, e nella quale appunto compare anche la Malattia X. Ovvero una malattia ipotetica sconosciuta e inesistente ma che «rappresenta la consapevolezza che una grave epidemia internazionale possa essere causata da un agente patogeno sconosciuto » , magari originata da una mutazione biologica o dopo eventi come un incidente di laboratorio o un attacco terroristico.
In ogni caso una malattia potenzialmente in grado di scatenare una grave epidemia internazionale.
Le previsioni
Per fortuna finora il temibile COVID 19 è risultato geneticamente stabile, il che rende tutto più facile per i ricercatori, e anche se il rischio che possa avviarsi verso una mutazione resta, con il crollo dei contagiati si allontana pure il pericolo che si tratti della Malattia X. Ed è di poche ore fa anche l’annuncio che all’Istituto Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, il Coronavirus è stato isolato. Si avvicina così, sempre di più, la fine di un incubo; sebbene la situazione sia ancora purtroppo di estrema gravità. Se difatti le drastiche misure di quarantena adottate in Cina per fermarne la diffusione, non dovessero funzionare, e l’infezione restasse incontrollata, non essendoci al momento altri mezzi anti corona virus, l’epidemia scatenata da COVID-19, potrebbe arrivare a coinvolgere più del 60% della popolazione mondiale.
Per ora solo la quarantena può scongiurare il peggio.
Questa la conclusione cui è arrivato l’epidemiologo dell’università di Hong Kong, G. Leung, per il quale il rischio di contagio in questo caso, riguarderebbe circa due terzi degli abitanti pianeta
Intanto per arginare l’epidemia, dopo un ritardato allarme iniziale, nuove misure restrittive sono state messe in atto nei giorni scorsi dal governo cinese che adesso corre ai ripari come può mettendo in quarantena persino le banconote.
La quarantena in realtà è l’uso più estremo del potere di governo su persone che non hanno commesso alcun crimine, ma per adesso è l’unica difesa concreta in grado di scongiurare il peggio.
CoronaToken.
La valuta sostenuta da un virus vero che acquista valore dalla diffusione dell'epidemia.
E mentre tutto il mondo scientifico è mobilitato per trovare una soluzione alla più grave crisi sanitaria degli ultimi anni, c’è chi sul corona virus sta cercando un modo per speculare, e lancia il nuovo token ER-20, basato su Ethereum di CoronaCoin (NCOV) con la speranza che riesca a diventare altrettanto virale.
Una cripto valuta che in pratica beneficia ogni volta che qualcuno muore per CoronaVirus.
Perché quanto più si diffonde il virus reale, tanto più vale CoronaToken.
L’offerta totale si basa sulla popolazione mondiale (7.604.953.650 NCOV) e il token viene bruciato una volta ogni 48 ore a seconda del numero di persone infette e di decessi, per cui si tratta di token deflazionistico e non estraibile.
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