NOTA DIPLOMATICA di J. Hansen
Amazzoni dahomesi
Resiste ancora nella società occidentale la convinzione — toccante per certi versi, dannosa per altri — che le donne siano delle creature fragili bisognose della protezione dei più forti e brutali maschi.
Altre culture non hanno sempre visto la questione alla stessa maniera.
È familiare la tradizione — considerata mitologica — delle Amazzoni dell’antica Anatolia, molto meno invece quella delle “Amazzoni di Dahomey”, l’unica istanza documentata nella storia militare moderna di unità combattenti femminili di prima linea.
Queste donne, che tra loro si chiamavano le N’Nonmiton — ”nostre madri”— costituivano l’estremamente pericolosa guardia reale del Regno africano di Dahomey, oggi compreso nello stato del Benin.
Oltre a proteggere il Sovrano, agivano come truppe d’assalto nelle molte guerre del Paese, uno stato schiavista la cui prosperità dipendeva dalla vendita dei prigionieri ai trafficanti bianchi che sulle coste africane si rifornivano di “merce” per i mercati delle Americhe.